Come funziona la legge 104 per l’assistenza ai genitori anziani

21 dicembre 2022 Attualità
legge 104 assistenza genitori anziani

La legge 104 prevede una serie di agevolazioni di cui può beneficiare chi presta assistenza ai genitori anziani o si prende cura di un familiare in condizioni di disabilità. Questo provvedimento, che punta a favorire il supporto, l'integrazione e il rispetto dei diritti delle persone disabili, stabilisce infatti alcune misure a sostegno dei caregiver che hanno necessità di assentarsi dal lavoro per occuparsi di un proprio caro bisognoso di assistenza continuativa.

In questo articolo approfondiremo come funziona la legge 104 e chi può usufruire dei benefici previsti da questo provvedimento.

Illustreremo, inoltre, quali sono le principali agevolazioni e i requisiti per ottenerle, concentrandoci sia sulle tutele lavorative per i familiari che assistono un proprio caro, sia sulle misure riservate alla persona disabile.

Spiegheremo, infine, come richiedere la legge 104 per un familiare anziano per conciliare più facilmente vita lavorativa e impegno assistenziale grazie alle misure di sostegno per i caregiver.

Legge 104: cos’è, a cosa serve, chi può richiederla

La legge 5 febbraio 1992, n. 104, comunemente chiamata legge 104, è una legge italiana che disciplina l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap. Prevede una serie di agevolazioni per il disabile e di tutele lavorative a supporto dei caregiver, cioè dei familiari che se ne prendono cura, per aiutarli e sostenerli nel loro compito.

Possono beneficiare di questa misura:

  • i genitori di figli disabili;
  • il coniuge;
  • il convivente di fatto;
  • una delle parti in caso di unione civile;
  • un familiare entro il terzo grado di parentela.

Il requisito fondamentale per poter usufruire delle agevolazioni previste dalla legge 104 è il riconoscimento della condizione di grave disabilità dell'assistito, che si verifica in presenza di “una minorazione fisica, psichica o sensoriale” che “abbia ridotto l'autonomia personale in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione”.

Questo riconoscimento dà diritto a richiedere gli aiuti previsti dalla legge 104, sia per il disabile che per il suo caregiver.

I permessi mensili retribuiti per chi assiste un familiare disabile

La legge 104 prevede una serie di agevolazioni lavorative per i familiari che si prendono cura di un proprio caro disabile, per esempio per i figli che assistono un genitore anziano e che spesso faticano a conciliare il loro ruolo di caregiver con gli impegni professionali.

Una di queste è rappresentata dalla possibilità di usufruire di tre giorni di permesso retribuito ogni mese, sia continuativi che frazionabili in ore.

Possono richiedere i permessi:

  • i genitori, anche adottivi e affidatari;
  • i partner, sia in caso di matrimonio che in caso di unione civile e convivenza di fatto;
  • i familiari fino al secondo grado di parentela;
  • i familiari fino al terzo grado di parentela in presenza di determinate condizioni, ovvero se i genitori o il partner della persona disabile hanno compiuto i 65 anni di età, sono affetti da patologie invalidanti o sono deceduti.

Fino all'agosto di quest'anno valeva il principio del “referente unico”: la persona disabile aveva, cioè, la possibilità di incaricare della sua assistenza un solo familiare. Dal 13 agosto 2022, con l'entrata in vigore del Decreto Legislativo 30 giugno 2022, n. 105, che contiene misure di sostegno alla conciliazione tra attività professionale e vita familiare, questa regola è cambiata: come sottolinea l'INPS, alla luce di questo aggiornamento due lavoratori possono alternarsi nell'assistenza di un familiare disabile e, quindi, beneficiare in modo alternato dei tre giorni di permesso mensile retribuito. Prima del decreto, questa possibilità era riservata solo ai genitori che dovevano accudire un figlio con disabilità grave.

I requisiti per usufruire dei permessi retribuiti

Possono godere dei permessi retribuiti i lavoratori dipendenti impiegati in aziende pubbliche o private, sia full time che part time. Sono, invece, esclusi dal beneficio:

  • i lavoratori a domicilio;
  • gli addetti ai lavori domestici e familiari;
  • i lavoratori agricoli a tempo determinato occupati a giornata;
  • i lavoratori autonomi;
  • i lavoratori parasubordinati.

Per avere accesso a questa misura il familiare disabile non deve essere ricoverato a tempo pieno presso una struttura, pubblica o privata, che assicura un'assistenza sanitaria continuativa.

Come ricorda l'INPS, fanno eccezione a questa regola i casi in cui:

  • la persona disabile ha necessità di interrompere il ricovero per effettuare visite e terapie appositamente certificate;
  • il disabile ricoverato a tempo pieno è in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • la presenza del familiare per assistere il disabile ricoverato a tempo pieno è espressamente richiesta dai sanitari.

Non è invece necessario che il caregiver abiti nella stessa casa della persona di cui si occupa: i permessi mensili retribuiti previsti dalla legge 104 possono, quindi, essere richiesti anche per prendersi cura di genitori anziani non conviventi.

Il possesso di questi requisiti dà al lavoratore la possibilità di assentarsi per assistere uno o più familiari disabili.

Il congedo straordinario per assistere genitori anziani

Chi si prende cura di un proprio familiare anziano affetto da grave disabilità può usufruire anche di un'altra misura prevista dalla legge 104: due anni di congedo straordinario retribuito.

Si tratta di un periodo di assenza dal lavoro che viene concesso ai lavoratori dipendenti secondo un preciso ordine di priorità, come precisa l'INPS:

  • il partner convivente, sia in caso di matrimonio che in caso di unione civile e convivenza di fatto;
  • il padre o la madre conviventi, anche adottivi o affidatari, della persona disabile, nel caso in cui non abbia un partner o il partner sia deceduto o soffra di patologie invalidanti;
  • il figlio convivente della persona disabile, in caso di assenza o malattia sia del partner che dei genitori;
  • il fratello o la sorella conviventi, se le precedenti soluzioni assistenziali non sono disponibili;
  • un familiare entro il terzo grado convivente del disabile, come ultima opzione.

Il congedo ha una durata massima di 2 anni distribuiti nell'arco dell’intera vita lavorativa, indipendentemente dal numero di persone disabili che si assistono. Chi ha entrambi i genitori anziani che necessitano di assistenza può, dunque, sfruttare il congedo parentale per prendersi cura di tutti e due, ma avrà comunque a disposizione due anni totali di assenza dal lavoro, non quattro.

È possibile usufruire del congedo straordinario in modo continuativo oppure frazionato nel tempo, a giorni.

I requisiti per richiedere il congedo straordinario

Possono beneficiare del congedo straordinario per prendersi cura dei propri cari i lavoratori dipendenti.

Non possono, invece, richiederlo:

  • i lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari;
  • i lavoratori a domicilio;
  • i lavoratori agricoli giornalieri;
  • i lavoratori autonomi;
  • i lavoratori parasubordinati;
  • i lavoratori con contratto di lavoro part time verticale, durante le pause di sospensione contrattuale.

Requisito fondamentale per usufruire di questa opportunità è convivere con il familiare disabile a cui si presta assistenza, a differenza di quanto previsto per beneficiare dei permessi mensili. La convivenza, se non è già in corso, deve cominciare entro l'inizio del periodo di congedo ed essere mantenuta per tutta la sua durata.

Perché il congedo sia concesso, inoltre, è necessario che il proprio caro assistito non sia ricoverato a tempo pieno presso una struttura sanitaria. Come per i permessi mensili, questa regola non si applica se:

  • il disabile deve effettuare visite e terapie fuori dalla struttura che lo ospita o è in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta a breve termine;
  • la presenza del familiare è richiesta dai sanitari.

La pensione anticipata

L'anticipo pensionistico (APE sociale) è un'indennità a carico dello Stato, erogata dall'INPS, destinata a soggetti che abbiano compiuto almeno 63 anni di età, non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all'estero e rispondano a determinati requisiti. Tra i beneficiari di questa opportunità ci sono anche i lavoratori che, al momento della presentazione della richiesta e da almeno sei mesi, assistono un proprio caro che si trova nella condizione di grave disabilità prevista dalla legge 104. La persona bisognosa di cure può essere:

  • il coniuge o un parente di primo grado convivente;
  • un parente di secondo grado convivente se i suoi genitori o il coniuge hanno compiuto 70 anni oppure sono affetti da patologie o deceduti.

Per richiedere la pensione anticipata è necessario aver maturato un'anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Si tratta di una misura sperimentale introdotta dalla legge di bilancio 2017 (Legge 11 dicembre 2016,  n. 232) e prorogata, in seguito a successivi interventi normativi, fino al 31 dicembre 2022. La legge di Bilancio 2023 ha previsto un’ulteriore proroga di questo provvedimento anche per l’anno 2023.

Altre condizioni agevolate per il lavoratore che assiste un familiare disabile

Oltre a poter beneficiare dei permessi retribuiti, del congedo straordinario e della pensione anticipata, grazie alla legge 104 il lavoratore che assiste un genitore anziano o un familiare in condizione di grave disabilità ha la possibilità di godere anche di altre agevolazioni:

  • può scegliere, dove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio del proprio caro;
  • non può essere trasferito in un'altra sede senza il suo consenso;
  • è esonerato dallo svolgimento del lavoro notturno, come chiarisce il Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151.

Legge 104: le tutele per la persona disabile

Anche la persona disabile a cui sono state riconosciute le tutele della legge 104 ha diritto a beneficiare di una serie di agevolazioni, di natura sia professionale che fiscale. Esaminiamo le principali.

Agevolazioni lavorative

Il disabile che lavora e ha necessità di assentarsi può usufruire di permessi orari retribuiti rapportati all'orario giornaliero di lavoro (due ore al giorno se l'orario lavorativo è pari o superiore a sei ore, un'ora in caso di orario lavorativo inferiore a sei ore) o, in alternativa, di tre giorni di permesso mensile retribuito, continuativi o frazionabili in ore. Ha, inoltre, il diritto di scegliere, dove possibile, la sede di lavoro più vicina al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso.

Agevolazioni fiscali

La persona disabile che gode delle tutele della legge 104 può beneficiare di alcune agevolazioni fiscali (detrazioni, esenzioni, riduzione dell'IVA). Queste tutele riguardano:

  • l'acquisto di veicoli per la propria mobilità (esenzione dal pagamento del bollo auto e dell'IPT - imposta provinciale di trascrizione);
  • l'acquisto di mezzi di ausilio (IVA agevolata al 4%) e di sussidi informatici (detrazione IRPEF del 19% e IVA agevolata al 4%) per favorire l’autosufficienza e l'integrazione;
  • la realizzazione di interventi di abbattimento delle barriere architettoniche (detrazioni IRPEF).

Ha inoltre la possibilità di dedurre le spese sanitarie, sia generiche che per l'assistenza medica specifica.

Legge 104: come fare domanda

È possibile richiedere le tutele previste dalla legge 104 una volta ottenuto il riconoscimento della propria condizione di grave disabilità.

Per fare domanda è necessario che il medico curante compili sul sito dell'INPS e invii telematicamente un certificato che attesti lo stato di salute e l'infermità dell'assistito.

Il medico consegnerà al richiedente, insieme all'originale del certificato, una ricevuta con il numero della pratica, che servirà per presentare all'INPS, entro 90 giorni, la domanda di riconoscimento della disabilità: questa procedura può essere eseguita autonomamente sul sito dell'INPS oppure con l'aiuto di un patronato.

La fase successiva è l'accertamento del possesso dei requisiti sanitari che danno diritto a godere dei benefici della legge 104: il richiedente viene convocato presso la Commissione medica dell'ASL per una visita alla presenza di un medico dell'INPS. Al momento dell'esame deve consegnare alla Commissione la documentazione sanitaria, compreso l'originale del certificato inviato dal medico all'INPS. Completati gli accertamenti, riceve un verbale di visita con il giudizio finale. Se la Commissione conferma lo stato di grave disabilità, il richiedente ha diritto di beneficiare delle tutele della legge 104.

Assistenza domiciliare a genitori anziani: i servizi per le famiglie che hanno bisogno di aiuto

Le tutele previste dalla legge 104 rappresentano un'importante misura di sostegno per chi si prende cura di un genitore anziano, ma, purtroppo, non sempre sono sufficienti per rispondere alle necessità della famiglia, soprattutto se il proprio caro ha bisogno di cure quotidiane e continuative. Inoltre, non tutti i lavoratori possono usufruire di queste agevolazioni, che non si applicano a chi non possiede i requisiti previsti, per esempio non ha un rapporto di lavoro subordinato.

In questi casi può essere utile rivolgersi a una realtà specializzata in assistenza domiciliare che integri le opportunità offerte dalla legge 104, o supporti chi non può beneficiarne, fornendo un aiuto concreto a famiglie e malati.

Tra queste c'è PrivatAssistenza, prima rete nazionale di assistenza domiciliare ad anziani, malati e disabili attiva dal 1993.

PrivatAssistenza può contare sulla collaborazione di moltissimi operatori qualificati sia socio-assistenziali che socio-sanitari, come OSA, badanti, OSS, infermieri, fisioterapisti, psicologi, in grado di soddisfare con professionalità e competenza tutte le esigenze di assistenza e di cure domiciliari delle famiglie.

Grazie alle potenzialità offerte dalla telemedicina, PrivatAssistenza dà anche la possibilità di eseguire a domicilio alcuni esami diagnostici, come l'elettrocardiogramma e l'holter cardiaco e pressorio: un servizio utilissimo per conciliare più facilmente esigenze assistenziali e impegni lavorativi e permettere al proprio caro malato o disabile di prendersi cura della propria salute nella tranquillità della sua casa, senza necessità di spostarsi.

Per saperne di più e richiedere un Piano di Assistenza Individuale (PAI) personalizzato, contatta il centro PrivatAssistenza più vicino a te.

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