Welfare inclusivo come volano del rilancio del Paese

29 luglio 2020
Welfare inclusivo come volano del rilancio del Paese

Le conseguenze della pandemia, nel nostro Paese, si sono fatte sentire non solo in termini economici, ma anche a livello sociale e assistenziale: è stato proprio il sistema di welfare ad essere messo a dura prova e ad aver mostrato tutti i suoi punti deboli.   Il “Piano Colao”, presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri lo scorso 8 giugno e volto a definire le misure da intraprendere per la gestione della Fase 2 e 3 dell’emergenza Coronavirus, mette in evidenza proprio questo aspetto e sottolinea come non possa esserci un vero rilancio economico senza una seria ristrutturazione del welfare.

In quest’ottica, proprio il welfare diventa uno dei pilastri sui quale poggiare la ripartenza del Paese, ma deve essere riformato per rispettare il principio cardine della inclusività: tutte le proposte del documento, infatti, da quelle economiche a quelle di carattere sociale, poggiano fortemente su questo concetto. In ogni aspetto sono così incluse le persone con disabilità, in modo che, al pari di tutti gli altri cittadini, possano beneficiare dei diritti alla salute, all’educazione, alla mobilità, al tempo libero, allo sport.

Il rispetto della diversità viene visto in questo documento come un vantaggio per tutti, un volano per uscire dalla crisi, non un aspetto residuale.

Inclusione degli studenti con disabilità

Le proposte del piano rivolte esclusivamente alle persone con disabilità rispettano tre principi comuni:

  • Accessibilità universale
  • Superamento delle disuguaglianze
  • Superamento delle discriminazioni

La prima misura interamente dedicata ai disabili si pone l’obiettivo di favorirne l’accesso all’istruzione, andando ad azzerare le disuguaglianze tutt’ora esistenti.

Il confinamento in casa, e la conseguente impossibilità per migliaia di studenti con disabilità di frequentare le lezioni in classe, ha messo in evidenza le gravissime lacune del sistema scolastico. Si calcola che la maggioranza dei 250.000 studenti disabili non abbia usufruito della formazione a distanza. Questo vale in particolar modo per tutti quei ragazzi con disabilità relazionale e intellettiva.  

Per questi studenti non sono state trovate nell’immediato delle soluzioni adatte per permettere loro di accedere alla didattica a distanza, pertanto, si è resa evidente la necessità di programmare una serie di interventi, da implementare il prossimo anno scolastico, per regolamentare l’accessibilità alle piattaforme telematiche, trovare soluzioni flessibili all’educazione domiciliare e sostenere le famiglie con difficoltà. In particolare, le azioni contempleranno:

  • Definizione, per ogni istituto scolastico, della dotazione minima di strumentazione elettronica per la formazione a distanza
  • Fornitura, a titolo gratuito, di strumenti informatici di varia tipologia, per tutte quelle famiglie che ne sono sprovviste
  • Interventi sui trasporti
  • Misure di accompagnamento educativo a domicilio
  • Possibilità di frequenza in presenza

Potenziamento dei progetti terapeutico-riabilitativi

Grazie ai fondi previsti dal Budget Salute e dei Progetti Personalizzati di Vita Indipendente, sarà poi possibile finanziare una serie di interventi mirati a implementare un welfare d’inclusione per favorire misure alternative al ricovero in strutture residenziali.

Sono circa 400.000 le persone in Italia, tra anziani, persone non autosufficienti e disabili, che vivono all’interno di strutture residenziali che, conseguentemente alla pandemia da Coronavirus, hanno mostrato la loro vulnerabilità causata dall’eccessiva concentrazione di persone nella medesima struttura. Pertanto, il “Piano Colao” ha individuato in questo, un punto importante d’intervento.

Sistematizzazione delle politiche del lavoro per persone con disabilità

L’ultimo punto di particolare interesse per le persone con disabilità e per le loro famiglie riguarda il lavoro e, nello specifico, le politiche volte a favorire l’ingresso nel mondo del lavoro di persone con disabilità.

A tale riguardo sono state proposte diverse azioni:

  • Report periodici dell’ISTAT per monitorare la situazione dei lavoratori disabili in Italia
  • Istituzione di un albo nazionale dei tutor per il sostegno al lavoro
  • Azioni di inclusione mirate e tempestive

Non è finita qua. Il documento presenta infatti un’altra serie di misure volte ad incrementare l’inclusione sociale dei disabili. Ad esempio, viene stabilito che le azioni dedicate al rilancio turistico non possano prescindere dal fatto che questo debba essere di qualità e quindi accessibile a tutti.  

Il welfare che si va definendo dovrà quindi essere sempre più un welfare d’inclusione, capace di non lasciare indietro nessuno e dare sostegno a tutti i cittadini, per garantire loro una migliore qualità della vita. Pertanto, per il raggiungimento di questi scopi, si rende imprescindibile il superamento di tutte le disuguaglianze e discriminazioni, garantendo così pari opportunità e pari diritti a tutti e costruendo una partecipazione condivisa alla vita sociale del Paese.

Per il rilancio del Paese, quindi, la risposta economica e quella sociale devono essere complementari e procedere di pari passo.

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