Simone Grato, Privatassistenza Pescara: «Un lavoro che mi ha fatto crescere»

19 dicembre 2019
Simone Grato, Privatassistenza Pescara:  «Un lavoro che mi ha fatto crescere»

Simone Grato, Privatassistenza a Pescara «Un lavoro che mi ha fatto crescere»
Un mercato interessante e in crescita unito a un'attività ad alto livello di responsabilità sociale e a una società che offriva le migliori garanzie. Un connubio ideale che ha reso possibile una scelta imprenditoriale e di vita.

Non è stata solo una scelta professionale, quella di Simone Grato, 41 anni, a spingerlo ad affiliarsi a Privatassistenza, ma anche di vita. «Sono laureato in Giurisprudenza ed Economia» racconta «e ho fatto diverse esperienze lavorative, anche a livello dirigenziale, nelle quali mi occupavo di aspetti finanziari e assicurativi. Finché non ho deciso di cambiare vita creando qualcosa di mio. Guardandomi attorno, anche sulla base delle mie esperienze professionali, mi sono reso conto che il settore dell'assistenza socio-sanitaria, nel quadro dell'invecchiamento della popolazione, offriva ottime prospettive. Ed è su queste basi che, nel 2014, mi sono trasferito da Milano a Pescara aprendovi un'agenzia Privatassistenza».

Quali sono stati i fattori che hanno orientato la sua scelta verso questo marchio?

«Il primo passaggio è stato il rendermi conto che il franchising, per me che non avevo esperienza imprenditoriale, era la formula giusta perché mi dava la possibilità di accedere a un modello già definito senza doverne creare uno. Naturalmente, ho fatto qualche ricerca e mi sono convinto che Privatassistenza era la scelta giusta, per più di una ragione. La prima è la forza del marchio, già ben conosciuto e ampiamente sperimentato con una rete molto diffusa. Nei miei contatti con i responsabili ho avuto modo di rendermi conto anche della serietà dell'azienda e del suo atteggiamento positivo verso gli affiliati, tanto da far sì che mi sentissi partner di un grande progetto più che un semplice affiliato».

Cosa ci può dire dell'assistenza che ha ricevuto? «Come dicevo, Privatassistenza pone molta attenzione alla sua rete, quindi offre un'assistenza ottima e puntuale. Durante l'avvio sono stati estremamente efficienti e hanno fornito un'eccellente formazione, nonché tutti gli strumenti, anche informatici, necessari all'attività. E il supporto continua ancora oggi. Un sostegno davvero prezioso, soprattutto per quanto riguarda gli indispensabili aggiornamenti normativi, che nel nostro settore sono abbastanza frequenti. Detto questo, vorrei aggiungere, a beneficio di chi intenda cimentarsi in questo tipo di attività, che per riuscire è importante avere un atteggiamento attivo. Non si deve contare passivamente solo sul sostegno della casa madre, bisogna metterci anche del proprio, operare con grande impegno e professionalità ogni giorno, senza lasciarsi tentare dalle soluzioni facili, ma puntando a crescere progressivamente».

Con cinque anni di attività alle spalle, qual è la parte che apprezza di più nel suo lavoro? «Potrà sembrare retorico, ma c'è molto di più di un mero ritorno economico, pur importante. Lavorare avendo a che fare quotidianamente con persone bisognose di assistenza non permette solo di guadagnarsi da vivere, ma è un'esperienza che arricchisce molto anche sul piano umano e personale e che offre notevoli soddisfazioni, oltre a creare una diversa visione dei valori della vita».

E oggi, si considera soddisfatto della sua scelta anche sul piano economico?

«Assolutamente sì. Nel tempo sono riuscito a far crescere e consolidare l'agenzia facendola diventare un punto di riferimento sul territorio. Anche i risultati economici sono soddisfacenti e attualmente lavorano con me tre persone in sede e mi appoggio su circa altre trenta, tra dipendenti e collaboratori esterni, che si occupano delle attività sul territorio».

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