L'Emilia Romagna è la Regione con la migliore assistenza domiciliare (ADI) in Italia

30 marzo 2015
L'Emilia Romagna è la Regione con la migliore assistenza domiciliare (ADI) in Italia

L'Emilia Romagna è la Regione che vanta il tasso maggiore di pazienti che hanno iniziato il trattamento di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): 3.009 per 100.000 residenti (2012) contro un tasso medio in Italia di 1.069. Presenta inoltre il tasso maggiore di anziani trattati in ADI, 11,94 per 100.000 contro un tasso medio in Italia di 4,29 per 100.000.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), un'approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell'assistenza sanitaria nelle Regioni italiane presentata all'Università Cattolica.

ANZIANI
In Emilia Romagna nel 2013 l'11,0% dei cittadini ha tra 65 e 74 anni, a fronte di una media nazionale del 10,6%, mentre le persone tra 75 e 84 anni sono l'8,3% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 7,6%. Gli anziani di 85 anni ed oltre sono il 3,7% della popolazione regionale, a fronte di una media nazionale del 3,0%.

SPERANZA DI VITA
In Emilia Romagna i maschi hanno guadagnato 2,6 anni di vita dal 2002 al 2012 (gli anni guadagnati in media in Italia nello stesso periodo sono 2,4), passando da una speranza di vita alla nascita di 77,6 anni (valore medio italiano 77,2 anni) a una di 80,2 (valore medio italiano 79,6).
Nello stesso arco di tempo le femmine hanno guadagnato 1,1 anni di vita (guadagno medio italiano 1,4 anni), passando da 83,8 anni (valore medio italiano 83,0 anni) a 84,9 (valore medio italiano 84,4 anni).

STILI DI VITA
• Fumo - L'Emilia Romagna presenta una quota di fumatori pari al 20,7% (anno 2013) della popolazione regionale di 14 anni e oltre (media nazionale 20,9%). In Emilia Romagna vi è una quota di ex-fumatori del 26,2% (23,3% valore italiano), mentre i non fumatori sono il 52,0% della popolazione regionale di 14 anni e oltre (valore medio nazionale 54,7%).
• Consumo di alcol - L'Emilia Romagna fa registrare i seguenti valori: nel 2012 presenta una quota di non consumatori pari al 31,0%, a fronte di un valore medio nazionale del 34,2%. I consumatori sono il 66,8%, a fronte di un valore medio nazionale del 64,6%.

DIETA, PESO E SPORT

• Obesità e sovrappeso - L'Emilia Romagna presenta nel 2013 una percentuale di individui (persone di 18 anni e oltre) in sovrappeso pari al 34,3%; il valore medio nazionale è 35,5%. E una percentuale di obesi pari al 10,7% dei cittadini, a fronte di un valore medio italiano del 10,3%. Minori - In Emilia Romagna il 21,1% dei minori è in eccesso di peso (sovrappeso o obesi) contro un valore medio nazionale di 26,5%.
• Sport - Per quanto riguarda la pratica di sport nel 2013 in Emilia Romagna il 26,1% della popolazione dai 3 anni in su pratica sport in modo continuativo (valore medio italiano 21,5%); il 32,6% fa qualche attività fisica (valore medio nazionale 27,9%). In Emilia Romagna coloro che non svolgono alcuno sport sono il 31,2% della popolazione (media nazionale 41,2%).

SALUTE MENTALE
In Emilia Romagna nel 2013 si registra un consumo di antidepressivi pari a 49,5 dosi definite giornaliere per 1.000 abitanti. A livello nazionale il consumo medio è di 39,1 DDD/1.000 ab die. Il tasso standardizzato di suicidio è pari al 9,23 per 100.000, a fronte di un valore medio nazionale di 7,32 per 100.000 fra i soggetti con 15 anni e oltre.

SISTEMA SANITARIO REGIONALE
Passando all'analisi sulla "salute" del Sistema Sanitario Regionale emerge tra le performance economico-finanziarie che nel 2012 In Emilia Romagna il rapporto spesa/PIL è pari al 5,86% (valore medio italiano 7,00%). La spesa sanitaria pro capite in Emilia Romagna è pari a 1.872 euro (2013) (valore medio italiano 1.816€).

CONSUMO DI FARMACI
Per quanto riguarda il consumo territoriale di farmaci a carico del SSN, nel 2013 l'Emilia Romagna presenta un consumo di 972 DDD/1.000 ab die, a fronte di un valore medio nazionale di 1.032. Sempre nel 2013 la spesa pro capite per consumo di farmaci a carico del SSN in Emilia Romagna è pari a 145,4 euro (la media nazionale di 187,7 euro).I cittadini spendono non poco di tasca propria per acquistare farmaci forniti dal SSN: infatti se si osserva l'indicatore Spesa farmaceutica pro capite per ticket e compartecipazione, che esprime la spesa che il cittadino deve sostenere per accedere all'assistenza farmaceutica erogata dal servizio sanitario pubblico, si vede che in Emilia Romagna ogni cittadino spende di tasca propria il 10,4% della spesa pro capite totale (valore medio italiano 12,8%). Il sistema dei ticket può influire su un accesso equo all'assistenza farmaceutica, potenzialmente penalizzando i soggetti a più basso reddito e quelli con polipatologie croniche.

ASSISTENZA OSPEDALIERA

Gestione dell'assistenza ospedaliera: la Regione presenta un tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime ordinario pari a 120,7 per 1.000 (2013), a fronte di un valore medio italiano pari a 115,9 per 1.000. Il tasso standardizzato di dimissioni ospedaliere in regime di Day Hospital è pari a 37,1 per 1.000, mentre la media nazionale è di 39,6 per 1.000. Il tasso standardizzato complessivo di dimissioni ospedaliere (ovvero in regime ordinario e in Day Hospital) è pari a 157,8 per 1.000; il valore medio nazionale è pari a 155,5 per 1.000.Nel 2013 l'Emilia Romagna presenta una Degenza Media Preoperatoria standardizzata pari a 1,21 giorni - il tempo minore in Italia, a fronte di una media nazionale di 1,78. Questo parametro è indice di efficienza organizzativa e di appropriato utilizzo dei servizi diagnostici e dei reparti di degenza chirurgici.

Gestione delle fratture del collo del femore - La frattura del collo del femore (evento frequente nella popolazione anziana) è un ottimo modo per valutare la qualità dell'assistenza ospedaliera in quanto, se non trattata a dovere, è spesso causa di peggioramento della qualità di vita, di disabilità e/o di mortalità. Infatti, diversi studi hanno dimostrato che lunghe attese per l'intervento per questa frattura corrispondono a un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, aumento delle complicanze legate all'intervento e minore efficacia della fase riabilitativa. Di conseguenza, molte delle Linee Guida più recenti raccomandano che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 48 o addirittura 24-36 ore dall'ingresso in ospedale. In Emilia Romagna nel 2013 il 67,7% dei pazienti che hanno riportato tale frattura è operato entro 2 giorni (valore medio italiano di 50,2%).

Asl, ecco come usano il web per incontrare il cittadino-utente - Anche quest'anno il Rapporto è andato a indagare quanto le nostre Asl e ospedali si connettono online col cittadino e comunicano attraverso canali web e social. In Emilia Romagna (anno 2014) il 72,7% delle Asl presenti (8/11) utilizza almeno un canale web (Twitter, Youtube, Facebook etc) per comunicare coi cittadini, a fronte di una media nazionale del 55,9% delle Asl.
Ospedali - L'83,3% (5/6) delle Aziende Ospedaliere (AO), Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) e Policlinici Universitari (PU) utilizzano il web 2.0 per la comunicazione con il cittadino (valore medio nazionale 58,7%).

Pubblicato dall'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e coordinato dal Professor Walter Ricciardi, direttore dell'Osservatorio e del Dipartimento di Sanità Pubblica del Policlinico Universitario "Agostino Gemelli", il Rapporto è frutto del lavoro di 195 esperti di sanità pubblica, clinici, demografi, epidemiologi, matematici, statistici ed economisti distribuiti su tutto il territorio italiano, che operano presso Università e numerose istituzioni pubbliche nazionali, regionali e aziendali (Ministero della Salute, Istat, Istituto Superiore di Sanità, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto Nazionale Tumori, Istituto Italiano di Medicina Sociale, Agenzia Italiana del Farmaco, Aziende Ospedaliere e Aziende Sanitarie, Osservatori Epidemiologici Regionali, Agenzie Regionali e Provinciali di Sanità Pubblica, Assessorati Regionali e Provinciali alla Salute).

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