Colf e badanti: come ottenere il patentino di certificazione competenze

22 aprile 2020
Colf e badanti: come ottenere il patentino di certificazione competenze

La cosiddetta patente di qualità per colf, badanti e baby-sitter, è regimentata dalla normativa Uni 11766 «Attività professionali non regolamentate - Assistente familiare: colf baby sitter, badante - Requisiti di conoscenza, abilità e competenza», approvata il 12 dicembre 2019. La legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate ha poi previsto la possibilità da parte dei lavoratori domestici di rientrare in un sistema nazionale di riconoscimento delle competenze professionali.

L’adesione a questo sistema resta ad oggi completamente volontaria. Sono previsti tre pre-requisiti per poter ottenere il patentino:

  • Avere lavorato regolarmente per almeno 12 mesi, anche non continuativi, nel precedente triennio con un contratto di lavoro domestico
  • Avere una conoscenza di base della lingua italiana
  • Avere partecipato a un corso di formazione (almeno 40 ore per le colf e 64 ore per baby-sitter e badanti)

L’esame di certificazione delle competenze, secondo la Uni, si caratterizzerà per una prova orale e una scritta. Saranno gli stessi enti accreditati promotori dei corsi di formazione a poter valutare, in sede di esame, le competenze acquisite dai partecipanti.

Le competenze richieste

Oltre ai pre-requisiti, esistono una serie di altre competenze necessarie per poter ottenere il proprio patentino, che variano a seconda del lavoro domestico svolto.

Per esempio, per badanti e baby-sitter è richiesta (norma Uni 11766) la conoscenza delle manovre di disostruzione da adottare in caso di soffocamento dell’anziano o del bambino. A queste si aggiungono le manovre basilari di pronto soccorso, fondamentali per agire tempestivamente in caso di necessità. Ad entrambe le figure professionali è richiesta anche la capacità di saper sollecitare e stimolare attivamente l’anziano o il bambino.

Specifica per le badanti è, invece, la richiesta di provvedere e garantire l’igiene e l’idratazione della persona assistita. In generale deve poi sussistere la capacità del badante di vegliare sull’anziano, individuando eventuali problematiche fisiche.  

Trasversale per tutte e tre le professioni è poi la richiesta di sottoscrivere, e rispettare, il codice deontologico di comportamento che, tra le altre misure, stabilisce i corretti comportamenti da adottare: dal rispetto della privacy, alla riservatezza sulle informazioni sensibili della famiglia presso la quale si lavora. Nello specifico questa norma non si applica alle professioni socio-assistenziali e socio-sanitarie regolamentate, ma solo a quelle non regolamentate.  

Le prospettive L’ottenimento di questo patentino servirà dunque sia ai datori di lavoro, per decidere a quale professionista accreditato affidare le cure dei propri cari, sia ai lavoratori di comparto, che potranno così attestare la propria professionalità. Tale riconoscimento, in un futuro non troppo lontano, potrebbe inoltre incidere positivamente anche sulle retribuzioni dei lavoratori domestici: infatti, la valorizzazione economica delle certificazioni e il riconoscimento dei permessi per poter frequentare i corsi sono oggetto di discussione in sede di rinnovo del contratto nazionale.

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