Alzheimer, la situazione attuale in Italia e nel mondo

22 settembre 2020
Alzheimer, la situazione attuale in Italia e nel mondo

In Italia e nel mondo cresce il numero di persone affette da Alzheimer. Questa constatazione di certo non ci tranquillizza, ma è ciò che medici ed esperti ripetono ormai da anni. Nel nostro Paese i malati ammontano a 1,2 milioni. A questa cifra, già vertiginosa, sarebbero poi da aggiungere altre 700mila persone la cui diagnosi non è ancora certa o, perlomeno, che ancora non sanno di essere malate.

In questa triste classifica, le regioni che svettano per numero di malati sono Lombardia, Lazio ed Emilia-Romagna, mentre quelle che ne contano il numero minore sono Basilicata, Molise e Valle d’Aosta. Ovviamente, nell’analisi dei dati, occorre tenere conto anche della densità di popolazione di ciascuna di queste regioni e dell’età media dei suoi abitanti.  

E nel resto del mondo? Globalmente i malati sono 49 milioni e sono, come detto, in continuo aumento. Occorre però considerare il fatto che l’aumento dei casi a livello globale è dovuto principalmente all’aumento della longevità media della popolazione. Infatti, l’incidenza della malattia aumenta con l’avanzare dell’età; basti pensare che solo lo 0,4% degli individui nella fascia d’età tra i 65 e 69 anni sviluppa la malattia, mentre questa percentuale sale fino all’11,5% tra gli anziani che superano gli 80 anni.

Se poi si approfondisce l’analisi della malattia per genere, si scopre che le donne sono più colpite degli uomini. In particolare, il sesso femminile presenta un’incidenza del 6% della malattia, il doppio rispetto a quella degli uomini.

Pare però che non siano solo gli aspetti genetici ad incidere sulla possibilità o meno di sviluppare l’Alzheimer. Si riscontrano infatti differenze anche per livello di istruzione: le persone meno istruite, con una percentuale di probabilità del 6%, hanno una maggiore propensione ad ammalarsi rispetto agli individui altamente istruiti, la cui percentuale di probabilità di sviluppare la malattia si ferma all’1%.

Anche i costi della malattia sono un aspetto importante da tenere in considerazione. In Italia, calcolando le spese sostenute dal SSN e i costi diretti che devono essere affrontati dalle famiglie e dalle organizzazioni di sostegno, si arriva alla cifra di circa 71mila euro per malato. Moltiplicando questa cifra per il numero totale di malati, si comprende quanto sia rilevante l’impatto dell’Alzheimer sull’economia del Paese.

Prospettive future

Come sappiamo questa malattia terribile influenza negativamente la vita dei malati e dei loro familiari, soprattutto nello svolgimento di attività quotidiane, come quelle domestiche o la cura della propria persona.  

Le prospettive per il futuro, visto anche il progressivo invecchiamento della popolazione e considerato che il nostro Paese è, con il 22% di popolazione ultra-sessantenne, uno dei più longevi d’Europa, non sono rosee. Al contrario, entro il 2050, ci si aspetta di toccare la quota di 160 milioni di casi a livello globale.  

Questa cifra, quasi spaventosa, dovrebbe far riflettere e indurre istituzioni locali e nazionali a prendere la questione ancora più seriamente, implementando politiche di controllo e cura. Per questo motivo, secondo le maggiori associazioni, gli impegni anche a livello economico devono aumentare, così come dovranno essere incrementati negli anni a venire gli investimenti sulla ricerca e il sostegno alle famiglie che devono affrontare questa difficilissima sfida.  

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