Privatassistenza Napoli: iProgetto ABA per malati di Alzheimer

31 maggio 2021
Privatassistenza Napoli: iProgetto ABA per malati di Alzheimer

La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia si stimano circa 500mila ammalati. E' la forma più comune di demenza senile, uno stato provocato da una alterazione delle funzioni celebrali che implica serie difficoltà per il paziente nel condurre le normali attività quotidiane. La malattia colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale. Nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree celebrali vitali per la memoria e per altre funzioni cognitive. Si riscontra, inoltre un basso livello di quelle sostanze chimiche, come l'acetilcolina, che lavorano come neurotrasmettitori e sono quindi coinvolte nella comunicazione tra le cellule nervose".

Metodo ABA (Autonomism Behaviour Cognitivism)

Il metodo ABA è una terapia che agisce sul comportamento modificandolo ed adattandolo alle richieste delle relazioni sociali. Una recente sperimentazione dà buone risposte per il trattamento dell'Alzheimer in unione ad una terapia delle autonomie e della cognizione favorendo il rallentamento della malattia ed il mantenimento delle abilità ancora presenti nel paziente.

La terapia può essere somministratata nell'individuale o su un gruppo da cinque, dando risultati differenti.
Nel primo caso si mantiene attiva l'elasticità cognitiva, nel secondo si mantiene bene anche l'abilità di relazione con gli altri, abbattendo il rischio di tendenza alla chiusura ed alla depressione, tipiche reazioni della malattia.
Prevede svariate attività di stimolazione cognitivo comportamentali tra le quali arte terapia, musicoterapia, stimolazione verbale ed intraverbale tramite verbal behavour, oltre che stimolazione delle relazioni sociali tramite recupero delle autonomie nella daily routine.

Il percorso terapeutico più idoneo sarà valutato a seguito di una visita valutativa e conoscitiva dell'assistito, del suo percorso e delle componenti neurologiche che intervengono nel decorso della malattia. Il paziente sarà monitorato da un geriatra e prevederà una supervisione di circa un ora e trenta ogni due mesi.Su espressa richiesta del caregiver, è possibile attivare anche un supporto allo stesso. In fase di predemenza potrebbero essere utili incontri da singole ore. Per i pazienti appartenenti ai livelli compresi tra il secondo ed il quarto incluso della malattia, il percorso idoneo ha una variabile possibilità terapeutica con un minimo di tre incontri settimanali di tre ore ed un massimo di cinque incontri settimanali della durata di tre ore.

La gestione delle ore è stabilita in prospettiva di un bilanciamento del lavoro cognitivo e comportamentale e di orientamento estremo al sostegno delle autonomie, pertanto, si suggerisce la divisione del tempo in tal modo:

  • 30 minuti di stimolazione all'autonomia di se stessi in attività quotidiane
  • 30 minuti di scambio di interelazione sociale in un contesto di comunità
  • 30 minuti di stimolazione cognitiva ed attenzione al linguaggio tramite attività di arte terapia, lavoro emozionale e analisi intraverbale

Le attività cognitive proposte saranno commisurate all'elenco delle preferenze del paziente, fornito dal caregiver. E' inoltre importante sapere che fase essenziale del trattamento sarà il pairing (momento in cui il terapista entrerà in empatia con il paziente dando allo stesso la possibilità di entrare in sincronia)

L'ultima mezz'ora sarà dedicata alla musico terapia con tecnica di rilassamento neuromotorio. Lo scopo ultimo di tutte le attivià è il condizionamento comportamentale continuo, atto al mantenimento di importanti abilità afferenti all'autonomia, finalizzate al rallentamento del decorso neurogenerativa.
Le attività riabilitative che interverranno saranno relegate oltre che all'acquisto, anche alla caa ed al verbal behavour. Saranno inseriti nell'equipe di ricerca psicologi, pedagogisti, supervisori e tecnici del comportamento ed esperti nella gestione della persona affetta da demenza. Imortante sostegno sarà fornito da geriatri e emdocrinoligi che potranno monitorare l'andamento dell'ipofisi sentinella l'ultimo e del decorso neurologico il primo.La sperimentazione si ripropone di aggiornare i dati, riunirsi con cadenza di sei mesi e di fornire aggiornamenti dei casi reali afferenti alla ricerca.

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