Avv. Eugenio ..........
Mie cari amiche Paola, Rita e Adina permettetemi di chiamarvi così, amiche e non soltanto signore. In questi anni abbiamo condiviso un impegno delicato e difficile, che oggi è giunto al termine. E' stato duro ma, grazie alla sensibilità di ciascuna di voi, è stato anche bello.
Vi siete presa cura di mia madre come tre figlie non avrebbero saputo né potuto fare. Le avete assicurato non solo la migliore condizione - di vita prima, e di sopravvivenzapoi - che nel suo stato potesse avere, ma vi siete preoccupate anche del suo decoro, nel minimo dettaglio, nella più lieve sfumatura. E sempre con un sorriso.
Abbiamo convissuto nella stessa casa per anni, e la vostra costante presenza è stata ogni giorno segnata dalla leggerezza della vostra assoluta affettuosa discrezione. Avete consentito a me, a mia moglie ed ai miei figli di conoscervi, stimarvi, e di volervi bene.
Ve ne saremo sempre grati, e ci mancherete.
La nostra casa è per voi sempre aperta, e speriamo di rivedervi quando i tempi del vostro duro lavoro ve lo consentiranno.
Vi affido questi tre piccoli oggetti che mamma ha indossato finché ha potuto: i due anelli e la catenina, che conoscete e ricordate. Desidero che li teniate in ricordo di lei.
Ve li affido tutti insieme: li dividerete tra voi con la stessa amicizia con cui avete condiviso la fatica di tutti questi anni.
Uno solo è invece il libro delle sue preghiere, che teneva nel comodino. Non dispiacerà a Rita né ad Adina se sarà Paola a conservarlo.
Grazie, mie care amiche, per tutto quello che avete fatto per mia madre, e per come lo avete fatto.
Con tutto il mio affetto, Eugenio .....
Napoli 27 agosto 2010