Coronavirus: le conseguenze psicologiche

19 gennaio 2021 Emergenza Covid
Coronavirus: le conseguenze psicologiche

Medici, giornali e organizzazioni governative, da mesi parlano di Covid-19, dei sintomi della malattia e delle sue conseguenze sul corpo, ma ancora pochi sono gli spazi dedicati alla narrazione delle sue conseguenze psicologiche.
Isolamento prolungato, reclusione e incertezza sul futuro possono minare la stabilità mentale, soprattutto quella delle persone con pregressi disturbi della psiche, come persone affette da disturbi d’ansia o da depressione.

Così come è importante proteggersi per far sì che il virus non si diffonda ulteriormente, è però altrettanto importante prendersi cura della propria salute mentale.

Occorre aiutare le persone che si trovano maggiormente in difficoltà, come depressi e anziani, per non farli sentire soli e, per questo, è importante conoscere gli effetti collaterali del Coronavirus, restare attivi, reagire e combattere le paure irrazionali e infondate.

Le principali conseguenze psicologiche del Coronavirus

Per comprendere meglio le conseguenze del Coronavirus sulla nostra psiche, possiamo rifarci a un articolo pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet, in cui, grazie anche al confronto con uno studio condotto durante la pandemia da SARS nel 2003, vengono analizzate le conseguenze psicologiche del dover stare in quarantena forzata.

Tra i principali effetti collaterali troviamo:

  • 1. Stress Tutti i governi del mondo hanno adottato come misura di prevenzione all’ulteriore diffondersi della malattia, l’isolamento del malato per un tempo, tendenzialmente, di quindici giorni.  Lo studio dimostra però che, a partire dal decimo giorno d’isolamento, il paziente, o meglio la mente del paziente, inizia a cedere. Dall’undicesimo giorno iniziano a emergere stress, ansia e nervosismo, sintomi che si aggravano qualora la reclusione e l’isolamento durassero più di quindici giorni.  
  • 2. Paura irrazionale dell’infezione Avere paura di contrarre il Covid-19 è perfettamente normale, anzi è proprio questa paura che ci spinge ad adottare comportamenti virtuosi, come indossare la mascherina e lavare frequentemente le mani. Questa paura può però trasformarsi in qualcosa di fortemente dannoso se diventa irrazionale e completamente infondata. In queste situazioni di pandemia può infatti nascere il timore irrazionale che ogni cosa, come i nostri animali domestici o il cibo che mangiamo, possa diffondere il virus.
  • 3. Frustrazione L’impossibilità di mantenere il nostro stile di vita, di vedere i nostri amici e parenti, e d’incontrare persone nuove in contesti di socialità, fanno sì che sopraggiungano inesorabilmente il senso di noia e la frustrazione, che ci fanno precipitare verso un baratro di sensazioni negative.
  • 4. marrimento In questa situazione d’incertezza, nonostante i supermercati, così come le farmacie, siano sempre ben riforniti, il nostro cervello si concentra su un'unica priorità: non rimanere senza beni di prima necessità. Ecco allora che per molti di noi si scatena lo shopping compulsivo, dato dalla paura irrazionale di restare senza cibo o senza medicinali. Questo è dovuto al fatto che in situazioni straordinarie il nostro cervello tende ad agire per impulsi, non seguendo una logica razionale.
  • 5. Perdita di fiducia Poiché nei casi di pandemia molti dati, come quelli dell’effettivo numero di malati, non sono sempre precisi e in molti casi non c’è un perfetto coordinamento tra organi sanitari e politici, spesso si diffondono notizie apparentemente contradditorie o, comunque, non allineate. Ciò può portare le persone ad avere poca fiducia verso le istituzioni e a pensare che queste non dicano tutto quello che sanno. È in questo clima di sospetto che prolificano notizie infondate e teorie del complotto.
  • 6. Peggioramento di disturbi psicologici preesistenti Coloro che avevano già disturbi di vario genere, dall’ansia alla depressione ai disturbi ossessivo-compulsivo, in un contesto d’isolamento forzato, o comunque private del proprio stile di vita, tenderanno a soffrire di più rispetto agli altri. È quindi molto importate che queste abbiano il supporto, perlomeno telefonico, di parenti e amici, in modo che i propri disturbi non si acuiscano.
  • 7. Pensiero negativo   Pensare che se le cose vanno male potranno solo peggiorare è un istinto naturale, che deve però essere sradicato sul nascere. Il pensiero catastrofico, infatti, può minare ancora di più la nostra salute mentale, poiché complica ulteriormente la realtà che stiamo vivendo.

Il consiglio generale, per superare nel migliore dei modi gli effetti collaterali della pandemia e della quarantena, è dunque quello di non sottovalutare le conseguenze psicologiche che paura e isolamento possono creare, cercando di conoscere il proprio nemico, mantenere la calma, aiutare chi sappiamo essere in difficoltà, e qualora necessario, rivolgersi all’aiuto di un professionista per superare questo periodo difficile per tutti.

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