La degenerazione maculare senile: esami e monitoraggio per contrastare la patologia.

21 marzo 2017 Salute e prevenzione
La degenerazione maculare senile: esami e monitoraggio per contrastare la patologia.

È noto come con il passare degli anni possano insorgere patologie anche gravi che, se diagnosticate per tempo, potrebbero risolversi senza particolari difficoltà e danni irreversibili. Per questo motivo, dopo i 50 anni, è importante fare dei check-up periodici per monitorare il proprio stato di salute. In molti, però, tendono a trascurare gli occhi, organi che con l’invecchiamento inevitabilmente soffrono di un maggior numero di problemi. Tra queste spicca la degenerazione maculare senile, patologia che se non trattata per tempo porta ad una perdita significativa della vista.

Quali sono i segnali che dovrebbero far sospettare la presenza di questa malattia? Colpendo il centro del campo visivo è probabile che le linee e i contorni di ciò che vediamo possano apparire curve, gli oggetti più piccoli o più lontani di come sono in realtà e i colori meno intensi e luminosi. Potrebbero insorgere difficoltà ad adattarsi alle luci soffuse e comparire delle macchie scure al centro del campo visivo stesso.

La degenerazione maculare senile può essere diagnosticata attraverso una serie di esami. Con la griglia di Amsler si valuta se le linee dritte appaiono ondulate o se addirittura scompaiono; con una speciale lente, invece, si può analizzare la condizione della retina e del nervo ottico oltre che rilevare la presenza di drusen, macchioline giallastre associate alla maculopatia. A questi esami potrebbero aggiungersene degli altri quali l’angiografia, che evidenzia eventuali irregolarità della retina o dei vasi sanguigni, e la tomografia a coerenza ottica, che mette in risalto anomalie della retina.

Delle due forme di degenerazione maculare quella atrofica è la più diffusa ma anche la meno grave e per la quale non esiste un trattamento farmacologico specifico. I pazienti affetti dalla forma secca possono provare a rallentarne il decorso anche attraverso un’alimentazione povera di grassi saturi e ricca di omega 3. La forma neovascolare, invece, è quella più grave e può essere contrastata tramite farmaci che ne bloccano lo sviluppo e cercano di portare al recupero parziale della vista.

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