Italia, anno 2050: un paese per vecchi.

20 marzo 2018
Italia, anno 2050: un paese per vecchi.

L’Italia nel 2050? Un paese per vecchi. Già alla data attuale, secondo l’Istat, deteniamo il primato europeo per tasso di anzianità, con il  22,3% di over 60 rispetto alla popolazione totale.
Difatti, ogni anno si contano a migliaia le richieste di accoglienza in case di riposo. E di pari passo all’aumento del numero di anziani, assistiamo all’allarmante fenomeno di calo delle nascite, che concorre ad aumentare progressivamente questo tasso. 

Dunque quali sono le previsioni per il 2050? Di questo passo, tra invecchiamento della popolazione e diminuzione dei nuovi nati, avremo a che fare con un allarmante 34,3% di ultrasessantenni.

Queste cifre danno luogo a preoccupanti risvolti per il welfare e le finanze pubbliche: un terzo della popolazione sarà bisognosa di assistenza socio-sanitaria e prestazioni socio-assistenziali. 

Come accennato, sono già in costante aumento le richieste di inserimento di anziani e persone non autosufficienti in strutture specializzate; a richiederlo sono spesso famiglie che hanno la necessità di assistenza 24 ore su 24, a causa di gravi patologie, disabilità psichiche e fisiche di un familiare. Ma non solo: cresce anche il fenomeno degli anziani che, seppur autosufficienti, si trovano nelle condizioni di dover chiedere asilo a queste strutture. 

A tal proposito, riportiamo i risultati di uno studio realizzato grazie al portale Quotalo.it, che ha raccolto dati in tutto il 2017 sulle richieste di prestazioni assistenziali, suddivisi anche per area geografica. 

Insieme all’incremento delle richieste di posti letto per anziani autosufficienti e non autosufficienti, aumentano anche le strutture specializzate per questo tipo di servizio, ma non si assiste ai vantaggi tipici di un aumento dell’offerta: i prezzi non calano e quindi l’accessibilità resta bassa. Mediamente ogni famiglia si troverebbe a sborsare fino a 3000€ al mese per servizi che spesso non garantiscono la qualità sperata e mettono a disagio l’assistito, talvolta con pesanti ricadute sull’integrità psichico-fisica.

Il Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e il Fondo Nazionale Non autosufficienza subiscono da anni ingenti tagli, laddove le finanze sarebbero destinate anche ad assistere adeguatamente l’anziano nella propria casa.

In base ai dati raccolti, il Nord Italia è in cima alla classifica per la domanda, con una percentuale che sfiora il 60% del totale (spiegabile anche con il maggior popolamento assoluto delle città settentrionali); a seguire il Centro con un 25% ed infine il Sud e le isole con un 16%.

La maggior parte delle richieste riguarda gli anziani già non autosufficienti, probabilmente a causa delle condizioni economiche estremamente scoraggianti per le famiglie, che cercano di ricorrere a queste soluzioni solo quando l’assistenza specialistica h24 si fa strettamente necessaria.

Un quadro generale, quello del nostro paese, che necessita di riflessione a tutti i livelli istituzionali, da cui emerge la necessità di soluzioni integrative rispetto a quelle attualmente a disposizione delle famiglie.

Saremo preparati adeguatamente alla situazione, prima che l’Italia diventi definitivamente un paese per vecchi?

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